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Onda d’urto

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Onda d'urto

A un certo punto, poco più di un anno fa, una certa libraja mi ha fatto conoscere Kika Negroni. Ci siamo subito accapigliati per questioni di femminismo e comunismo. Un discorso serissimo, che si è trasformato immediatamente in rissa, nato da un adesivo appiccicato malamente sulla copertina di un libro per bambini.
Su quelle cose non si può e non si deve scherzare. Esserci scoperti consapevoli di questa assoluta verità ci ha messo in sintonia. E dalla sintonia alla modulazione di frequenza, lo sai, è un attimo.

A marzo dell’anno scorso ho fatto la mia prima ospitata a Flatlandia, trasmissione dedicata ai libri da Radio Onda d’urto e condotta da Sancho TT Santoni, Kika, Erika Ruggeri, Elisa Masneri, Chica Bighé (che da quelle parti è un nome diffusissimo), Monica Winters, Lorenzo Pedrini e Anna Gnocchi. Un sacco di gente. Molto ospitale, tra l’altro. Così tanto ospitale da avermi permesso di impossessarmi di uno spazio fisso (l’ultimo lunedì del mese).

Spari d’inchiostro, da oltre un anno, è anche una rubrica radiofonica e, poi, un podcast ospitato dal sito di Flatlandia e da Fumettologica. E adesso è giunto il momento di fare il punto.

spariallaradio

  • Puntata 00, disponibile solo sul sito di Flatlandia, dedicata a Shigeru Mizuki e al suo NonNonBa.
  • 01: Il re del terrore in piazza Cadorna – 1° novembre 1962 nasce Diabolik. Un fumetto seriale da edicola che ha riflesso, sulle proprie pagine porose, mezzo secolo di storia del Paese. Chiacchiere intorno al Miracolo italiano, a Diabolik, al fattore K, al fumetto nero che si tinge di rosso, alle differenze tra il mondo in cui viviamo e quello del Re del terrore.
  • 02: Joann Sfar, di fuoco e scrittura – Parlare di Joann Sfar significa dire di un fumettista capace di sfornare 150 libri in 20 anni. E picture book, romanzi, film, raccolte di illustrazioni e tutto questo suonando l’ukulele e portandosi a spasso. Filosofo e disegnatore, fumettista e regista, musicista e intrattenitore. Troppo per comprimere tutto in 20 minuti di chiacchiere radiofoniche.
  • 03: Psychopop – Micol Beltramini cura per Edizioni BD, Psycho Pop, una collana capace di accostare titoli distantissimi. Promette distorsioni di realtà di vario genere e sogna fumetti che producano la sensazione di una lametta nascosta in un leccalecca. Condizioni di Nate Powell, Blue di Pat Grant e Marbles di Ellen Forney sono tre modi diversi di distorcere la realtà.
  • 04: un fumetto per l’estate – L’estate è la stagione del caldo, dell’anguria, delle vacanze e delle letture oziose.
  • 05: Tanto rumore per nulla – Si sa il capodanno del fumetto coincide con Lucca Comics. Tra settembre e ottobre si possono tirare le somme di un anno editoriale. Quest’anno si è mosso tanto ma non è successo niente. Una carrellata sugli eventi editoriali che hanno attraversato le edicole e le librerie.
  • 06: Ciao Luigi – Luigi Bernardi ha inventato L’isola trovata e Granata Press. Ha diretto “Orient Express” e “Nova Express”. Ha reso possibili libri a fumetti superbi, la prima ondata manga, testate inattese, lo sviluppo del giallo in Italia. Un eroe dell’editoria patria che spesso dimentichiamo di celebrare.
  • 07: Dolori della crescita – Per Lucca sono usciti tre fumetti che è necessario leggere insieme. Sono diversissimi per pulsioni narrative, formato, motivazioni e posizionamento commerciale. Eppure questi tre fumetti sono accomunati da un’uguale necessità di raccontare i dolori della crescita: Punto di Fuga di Lucia Biagi, L’Orgoglio di Leone di Flavia Biondi e Le Ragazzine di Ratigher.
  • 08: Canto di Natale per Raymond Briggs – Raccontare Babbo Natale come se fosse un working class hero non è affare da tutti. Briggs ha 80 anni e, per tutta la vita, è sceso a compromessi con i propri racconti. Quando il picture book non gli è più bastato, ha imparato a frammentare lo spazio della pagina e ha inventato il fumetto. Quando le lezioni morali del libro per bambini hanno iniziato a stargli strette, ha messo in pagina eroi operai costretti a lavorare, come Babbo Natale, Fungus il baubau o il gentile Jim. Quando ha perso entrambi i genitori e la moglie in un breve periodo, ha deciso di riportare tutto a casa.
  • 09: Goscinny, di galli di rivoluzioni e di strane morti – Asterix in edicola in un’edizione meritevole (per quanto confusa nella sequenza di pubblicazione) è l’occasione per attraversare la straordinaria parabola narrativa di René Goscinny. Una storia di immigrati, di fuoco della scrittura, di giornali rivoluzionari, di galli, cowboy, califfi, indiani e studenti, e di gente che sa andarsene con classe.
  • 10: Il salone del lutto – Buon inizio e grande tenuta narrativa sono importanti, ma raramente bastano per costruire una grande storia. Perché sia perfetta, una storia deve avere un finale all’altezza.
    Una carrellata di fumettisti giganteschi con una carriera che viene sintetizzata mirabilmente dagli ultimi istanti di vita: René Goscinny, Alex Raymond, Jack Cole, Vaughn Bodé, Wally Wood, Andrea Pazienza, Charles Schulz, Carl Barks, Seth Fisher e George Wolinski.
  • 11: Linus, la rivoluzione dietro la scala – Aprile 1965. Un gruppo di amici si ritrova nella libreria Milano Libri e inventa un giornale dal nome facile da ricordare, Linus. Quel giornale è strano: presenta i fumetti più belli riservando loro uno sguardo colto e affettuoso, offre frantumi di vera bellezza, dialoga con i lettori e respira Milano. Linus intercetta le trasformazioni sociali e guarda al fumetto e all’illustrazione in un modo del tutto nuovo.
  • 12: Valentina, una lettrice di Linus – Maggio 1965. Nelle ultime pagine del secondo numero di Linus una sorpresa: l’italiano Guido Crepax mette in pagina La curva di Lesmo. Il critico d’arte Philip Rembrandt, che veste i panni del supereroe Neutron, mantiene la titolarità della serie appena nata per pochissime pagine. Valentina Rosselli lo spodesta senza alcuna fatica apparente. Valentina è una bellissima fotografa che si muove con disinvoltura in una Milano esplosiva. Veste benissimo, Valentina, e si spoglia anche meglio.

Siccome parlare in un microfono è divertentissimo, nel corso dell’anno, mi sono infilato due volte nella trasmissione di Tito Faraci, Tizzoni d’inferno. Una volta per parlare con Tito e Boris della collana dedicata a Hugo Pratt per la quale stavamo scrivendo prefazioni a rullo. E una volta per parlare di Linus e del libro che ho dedicato a quella rivista con Tito e con Tuono.


Archiviato in:La Cucina di casa Spari, La Soffitta di casa Spari Tagged: alex raymond, andrea pazienza, angela giussani, carl barks, charles m. schulz, ellen forney, flavia biondi, george wolinski, giovanni gandini, guido crepax, hugo pratt, jack cole, joann sfar, lucia biagi, luciana giussani, luigi bernardi, nate powell, pat grant, ratigher, raymond briggs, rené goscinny, seth fisher, shigeru mizuki, vaughn bode, wally wood

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